« Hai spezzato le mie catene »

Dopo la descrizione di tanti dolori e di tante pene, eccoci giunti finalmente a parlare di quell'ora benedetta nella quale l'anima purificata dall'espiazione se ne vola al cielo, pura come quando Iddio la ebbe creata e felice di sentirsi unita per sempre al suo bene. Chi potrà riferire le gioie di quel momento?... Il paragone dell'esule che ritorna in patria dopo i lunghi giorni dell'assenza e rivedendo le rive amene della terra natia, pazzo di gioia riabbraccia i parenti e gli amici che colle festose accoglienze gli fan dimenticare il pane amaro dell'esilio, e troppo debole, per confrontarsi a quell'ora, ora benedetta, in cui l'anima non rientra nella misera patria terrena, ma nella felice dimora celeste preparatale dal suo Dio. Niuna lingua può ridire, senza averlo prima provato, il giubilo di quell'ora. Unico mezzo che ci resta per formarci una languida idea di quel momento fortunato, sono le rivelazioni dei Santi, sulla scorta delle quali esporremo brevemente in questo capitolo l'avvenire riserbato alle anime. Si tratta di una festa per tutto il Paradiso. Per la liberazione di un'anima dal Purgatorio, ne gode il Signore e la Vergine, gli Angeli e i Santi ne esultano; i beati comprensori si fanno incontro alla nuova fortunata, ormai loro compagna per tutta l'eternità.

S. Teresa mentre stava un giorno ad ascoltare la S. Messa in suffragio di un Padre Gesuita virtuosissimo e morto poco tempo prima, vide nostro Signore scendere in Purgatorio, col volto raggiante di bontà e di misericordia, a cercare quell'anima fortunata per condurla in cielo, e questo in ricompensa della grande umiltà professata in vita dal defunto, come ebbe a dire nostro Signore alla Santa (Vita della Santa, capit. 38).
Chi potrà poi dirci lo splendore della gloria che irradierà quelle anime? Diceva santa Caterina da Siena, che l'anima santa nel possesso della sua felicità è spettacolo così meraviglioso e sublime, che se a noi fosse dato una volta sola contemplarlo, non potrem- mo sostenerne la vista e ne morremmo di felicità. Occhio umano non ha mai visto cose più belle, orecchio umano non udì mai armonie più soavi di quelle che si godono in cielo! Speriamo di vedere un giorno anche noi, fra gli splendori dell'eternità, le maraviglie di quel regno beato; ma fino a quel giorno noi poveri bambini balbettanti non potremo mai arrivare a parlare di cose tanto sublimi, e lasciando inesplorati i solenni decreti del cielo, ci sarà sol di conforto la speranza di possedere in un tempo non lontano la scienza divina di quelle perfezioni! - Quantunque a stretto rigore l'anima non venga mai liberata prima che sia giunto il momento preciso in cui finisce la sua espiazione, vi sono tuttavia alcuni giorni dell'anno che sembra siano stati particolarmente destinati da Dio alla liberazione di quegli spiriti eletti. Oltre al privilegio del sabato pei confratelli dello Scapolare, e oltre le feste della beata Vergine, di cui già parlammo, vi sono altri giorni di speciali favori. Caterina Emmérich, nelle sue rivelazioni tanto importanti sulla passione del Salvatore, ci dice che in ogni anniversario del sacrificio del Calvario Gesù Cristo scende nel Purgatorio a liberare l'anima di qualcuno di coloro che si trovarono presenti al grande spettacolo della sua passione. Altre rivelazioni ci fanno noto che ogni anno nel giorno dell'Ascensione, il divin Maestro rinnova in certo qual modo il mistero del suo ingresso trionfale nel cielo, scendendo in Purgatorio a liberare molte anime che gli fanno corteggio nel rientrare nel soggiorno beato. Finalmente nel giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti, che è quello più specialmente consacrato ai suffragi, moltissime anime sono liberate da quelle pene. Una rivelazione citata dal P. Faber ci dice che Iddio fa uso, in codesta circostanza, della sua generosità, specialmente per quelle anime alle quali resta poco altro tempo per compiere fa loro espiazione.
E qui pure ci troviamo impotenti ad immaginare il divino spettacolo e le splendide feste che si faranno in cielo in quelle occasioni così solenni. Se nei giorni delle grandi solennità della Chiesa quando centinaia di fedeli dopo, essersi nel mattino accostati alla sacra Mensa, tornano a sera coll'anima pura e col sorriso sulle labbra nel tempio santo di Dio dov'egli; rifulge tra gli ori del tabernacolo, tra i profumi dei fiori e le nubi d'incenso, noi ci sentiamo commossi e rapiti quasi fuori di noi stessi dalla gioia, e quando la benedizione divina fra il silenzio religioso del santuario scende sui nostri capi sussultiamo di allegrezza, che cosa mai dovrà essere lassù nel cielo in quei giorni di tanta festa, nei quali la Trinità augusta circondata dalla sua gloria, e l'Umanità santissima del Salvatore raggiante amore dalle sue piaghe divine, e la Vergine Maria e gli Apostoli e i Martiri e le Vergini e i Cori degli angeli accoglieranno l'anima eletta nella santa città? Oh! sì, pensiamo, pensiamo a queste gioie serene, a queste allegrezze divine, e dopo aver finora parlato dei rigori della divina giustizia, solleviamo fiducioso lo sguardo al Paradiso e vediamo che cosa sia lassù preparato per ciascuno di noi.
Appena entrata in cielo, l'anima riceve il posto che le compete a seconda dell'ordine e della natura de' suoi meriti. Si crede comunemente che una gran parte delle creature umane che si salvano vada a riempire nei cori degli angeli il vuoto prodottovi da Satana e dai suoi compagni ribelli. Molte altre poi entrano in altre categorie di spiriti separatamente costituite, e così mentre il coro degli Apostoli partecipa del potere giudiziario di Cristo, quello dei Martiri e dei Dottori avrà il privilegio di un'aureola speciale di gloria, e le anime che sino alla fine della vita si saranno conserviate pure da ogni macchia, godranno del singolar privilegio di seguire l'Agnello divino in qualunque luogo vada, e canteranno nel cielo il cantico sublime della verginità. Pensiamo adunque spesso agli splendori dell'eternità beata che ci attende. La vita è triste e dolorosa, è vero, specialmente in certe occasioni, ma non ci perdiamo di coraggio; passeranno le pene, e avrà fine la prova. Senza dubbio avremo ancora da scontare in Purgatorio i fallì che la fralezza umana ci ha fatto commettere in vita, ma per quanto lunghe ed atroci potranno essere le nostre pene, finalmente verrà quel giorno, a Dio solo noto, in cui chiamati dall'alto andremo ad occupare il posto che ci sarà riservato fra i beati del cielo. Questo posto che verrà assegnato a ciascuno di noi, sarà indipendente dal maggiore o minor tempo passato in Purgatorio, e corrisponderà soltanto ai meriti da noi acquistati in vita. Maria Lataste riferisce nelle sue rivelazioni che una novizia del suo monastero, morta in odore di santità le apparve dopo solo nove giorni del suo passaggio di questa vita, e le disse che si trovava già liberata dal Purgatorio, e saliva al cielo. Di lì a pochi mesi essendo morta dopo una vita santissima un'altra monaca di età assai avanzata, la Lataste seppe per rivelazione che sebbene per alcune colpe commesse durante il corso della sua lunga vita avesse dovuto restare in Purgatorio parecchi mesi, quando però entrò in cielo le fu assegnato un posto assai più glorioso ed elevato di quello della novizia. La spiegazione di questo fatto a prima vista strano, non è difficile a darsi, perchè i meriti che l'anima può avere acquistati sulla terra, sono assolutamente indipendenti dalle colpe che si debbono espiare. Nel corso di una lunga, vita si possono guadagnare molti meriti, come contrarre molti debiti; ma i debiti si pagano con una espiazione temporanea, mentre il più lieve merito corrisponde ad un nuovo grado eternamente incancellabile di gloria, vale a dire ad una eterna ricompensa. Lavoriamo quindi con coraggio intorno al nostro perfezionamento morale, affin di servire con purità e zelo il nostro buon padrone Iddio, il quale è tanto generoso, che se esige dai suoi debitori fino all'ultimo centesimo, promette pure ai suoi fedeli una ricompensa infinitamente superiore ai loro meriti: Merces magna nimis.
E qui dopo aver parlato della giustizia e della misericordia di Dio sulle anime a lui fedeli, dopo aver mostrato come questa giustizia e misericordia si esercitino ammirabilmente e sapientemente in quel carcere di dolore, poniamo fine a questo scritto, augurandoci che queste povere pagine producendo un po' di bene alle anime, possano meritarci la protezione della Vergine nel giorno estremo nel quale dovremo anche noi comparire al tribunale divino; che se saremo riusciti ad accendere nel cuore di qualche fedele l'amore e lo zelo verso i nostri fratelli defunti, speriamo che le anime del Purgatorio, alle quali avremo in tal guisa giovato, ci otterranno da Dio il perdono dei nostri peccati, unica ricompensa alla quale aneliamo.

 

Padre Livio - intervista a Vicka

Il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno: esistono?

Pubblico in questo post due documenti riguardanti un’episodio assai conosciuto nel quale raccontano l’esperienza da loro fatta vivere dalla Madonna. Ma lasciamo a Vick e Jakov la parola:
Il viaggio di Vicka
Padre Livio: Dimmi dove eravate e che ore erano.
Vicka: Eravamo nella piccola casa di Jakov, quando la Madonna è venuta. Era un pomeriggio, verso le 15,20. Sì, erano le 15,20.
Padre Livio: Non aspettavate l'apparizione della Madonna?
Vicka: No. Io e Jakov di ritorno da Citluk siamo andati a casa sua dove c'era sua mamma (Nota: La mamma di Jakov ora è morta). Nella casa di Jakov c'è una camera e una cucina. Sua mamma era andata a prendere qualcosa per prepararci da mangiare, perché un po' più tardi avremmo dovuto andare in chiesa. Mentre aspettavamo, io e Jakov ci siamo messi a guardare un album di fotografie. Improvvisamente Jakov è andato giù dal divano prima ancora di me e ho capito che la Madonna era già arrivata. Subito ci ha detto: "Tu, Vicka, e tu, Jakov, venite con me a vedere il Paradiso, il Purgatorio e l'Inferno". Io mi sono detta: "Va bene, se così vuole la Madonna". Jakov invece ha detto alla Madonna: "Tu porta Vicka, perché loro sono in tanti fratelli. Non portare me che sono figlio unico".Diceva così perché non voleva andare.
Padre Livio: Evidentemente lui pensava che non sareste più tornati! (Nota: la riluttanza di Jakov è stata provvidenziale, perché rende ancora più credibile e reale il racconto).
Vicka: Sì, lui pensava che non saremmo più tornati e che saremmo andati per sempre. Io intanto pensavo quante ore o quanti giorni sarebbero stati necessari e mi chiedevo se saremmo andati in alto o in basso. Ma in un attimo la Madonna ha preso me per la mano destra e Jakov per la mano sinistra e il tetto si è aperto per lasciarci passare.
Padre Livio: Si è aperto tutto?
Vicka: No, non si è aperto tutto, ma solo quella parte che era necessaria per farci passare. In pochi istanti siamo arrivati in Paradiso. Mentre salivamo, vedevamo giù in basso le case piccole, più piccole di quando si vedono dall'aereo.
Padre Livio: Ma tu guardavi giù sulla terra, mentre venivate portati in alto?
Vicka: Mentre venivamo portati in alto, guardavamo giù.
Padre Livio: E che cosa vedevate?
Vicka: Tutto molto piccolo, più piccolo di quando si va in aereo. Intanto pensavo: "Chissà quante ore o quanti giorni ci vogliono!" . Invece in un momento siamo arrivati. Ho visto un grande spazio....
Padre Livio: Senti, ho letto in qualche parte, non so se è vero, che c'è un porta, con una persona piuttosto anziana accanto.
Vicka: Sì, sì. C'è una porta di legno.
Padre Livio: Grande o piccola?
Vicka: Grande. Sì, grande.
Padre Livio: E' importante. Significa che vi entra tanta gente. La porta era aperta o chiusa?
Vicka: Era chiusa, ma la Madonna l'ha aperta e noi vi siamo entrati.
Padre Livio: Ah, come l'ha aperta? Si è aperta da sola?
Vicka: Da sola. Siamo andati verso la porta che si è aperta da sola.
Padre Livio: Mi pare di capire che la Madonna è davvero la porta del cielo!
Vicka: A destra della porta c'era S. Pietro.
Padre Livio: Come hai fatto a sapere che era S. Pietro?
Vicka: Ho capito subito che era lui. Con una chiave, piuttosto piccolo, con la barba, un po' tarchiato, con i capelli. E' rimasto uguale.
Padre Livio: Era in piedi o seduto?
Vicka: In piedi, in piedi, vicino alla porta. Appena entrati, siamo andati avanti, camminando, forse tre, quattro metri. Non abbiamo visitato tutto il Paradiso, ma la Madonna ce lo ha spiegato. Abbiamo visto un grande spazio avvolto da una luce che non esiste qui sulla terra. Abbiamo visto le persone che sono né grasse, né magre, ma tutte uguali e hanno vesti di tre colori: il grigio, il giallo e il rosso. Le persone camminano, cantano, pregano. Ci sono anche dei piccoli Angeli che volano. La Madonna ci ha detto: "Guardate quanto sono felici e contente le persone che si trovano qui in Paradiso" . E' una gioia che non si può descrivere e che qui sulla terra non esiste.
Padre Livio: La Madonna vi ha fatto capire l'essenza del Paradiso che è la felicità che non finisce mai. "In cielo c‘è la gioia" , ha detto in un suo messaggio. Vi ha fatto poi vedere le persone perfette e senza alcun difetto fisico, per farci comprendere che, quando ci sarà la resurrezione dei morti, avremo un corpo di gloria come quello di Gesù Risorto. Vorrei, però, sapere che tipo di vestito indossavano. Delle tuniche?
Vicka: Sì, delle tuniche.
Padre Livio: Arrivavano fino in fondo ai piedi o erano corte?
Vicka: Erano lunghe e arrivavano fino in fondo.
Padre Livio: Di che colore erano le tuniche?
Vicka: Grigio, giallo e rosso.
Padre Livio: Secondo te, hanno un significato questi colori?
Vicka: La Madonna non ce lo ha spiegato. Quando Lei vuole, la Madonna spiega, ma in quel momento non ci ha spiegato perché hanno le tuniche di tre diversi colori.
Padre Livio: Come sono gli Angeli?
Vicka: Gli angeli sono come dei piccoli bambini.
Padre Livio: Hanno il corpo completo o solo la testa come nell'arte barocca?
Vicka: Hanno tutto il corpo.
Padre Livio: Indossano anche loro delle tuniche?
Vicka: Sì, ma sono corte.
Padre Livio: Si vedono le gambine allora?
Vicka: Sì, perché loro non hanno le tuniche lunghe.
Padre Livio: Hanno delle piccole ali?
Vicka: Sì, hanno le ali e volano al di sopra delle persone che sono in Paradiso.
Padre Livio: Una volta la Madonna ha parlato dell'aborto. Ha detto che si tratta di un grave peccato e ne dovranno rispondere coloro che lo procurano. I bambini invece non hanno colpa di ciò e sono come dei piccoli Angeli in cielo. Secondo te, gli Angioletti del Paradiso sono quei bambini abortiti?
Vicka: La Madonna non ha detto che i piccoli Angeli in Cielo sono i bambini dell'aborto. Ha detto che l'aborto è un grande peccato e che ne rispondono quelle persone che lo hanno fatto, e non i bambini.
Il viaggio di Jacov
PADRE LIVIO: Quello che abbiamo sentito da Vicka, vorremmo ascoltarlo ora anche dalla tua viva voce. Credo che le due testimonianze insieme diventeranno non solo più credibili, ma anche più complete. 
Vorrei però prima osservare che mai era successo, in due millenni di cristianesimo, che due persone fossero state portate nell'aldilà col loro corpo e poi riportate fra di noi, affinché ci riferissero quanto avevano visto. Indubbiamente la Madonna ha voluto dare un forte richiamo all'uomo moderno, che spesso pensa che con la vita finisce tutto. Questa testimonianza sull'aldilà è indubbiamente una delle più forti che Dio ci abbia mai rivolto, ed è da ritenere a mio giudizio un atto di grande misericordia nei confronti della nostra generazione. 
Vorrei sottolineare il fatto che qui ci troviamo di fronte a una grazia straordinaria che avete ricevuto e che a noi credenti non è lecito sottovalutare. Infatti, lo stesso apostolo Paolo, quando vuole ricordare ai suoi denigratori i carismi che ha ricevuto da Dio, menziona proprio il fatto di essere stato trasportato in Paradiso; non sa dire però se col corpo o senza corpo. Si tratta indubbiamente di un dono rarissimo e straordinario, dato da Dio a voi, ma soprattutto a noi. Ora chiediamo a Jakov di raccontarci questa incredibile esperienza nel modo più completo possibile. Quando è avvenuto? Quanti anni avevi allora? 
JAKOV: Avevo undici anni. 
PADRE LIVIO: Ti ricordi che anno era? 
JAKOV: Era il 1982. 
PADRE LIVIO: Non ti ricordi in che mese? 
JAKOV: Non mi ricordo. 
PADRE LIVIO: Neanche Vicka si ricorda il mese. Forse era Novembre? 
JAKOV: Non posso dirlo. 
PADRE LIVIO: Comunque eravamo nel 1982? 
JAKOV: Sì. 
PADRE LIVIO: Il secondo anno delle apparizioni, dunque. 
JAKOV: Io e Vicka eravamo nella mia casa vecchia. 
PADRE LIVIO: Sì, mi ricordo di averla vista. Ma c'è ancora adesso? 
JAKOV: No, non c'è più adesso. C'era mia mamma dentro. La mamma è uscita fuori un attimo, mentre io e Vicka abbiamo parlato e scherzato. 
PADRE LIVIO: Dove eravate stati prima? Ho sentito dire che eravate andati a Citluk. 
JAKOV: Sì.. Penso che gli altri erano rimasti là, mentre noi siamo tornati a casa. Non mi ricordo bene adesso. 
PADRE LIVIO: Dunque voi due eravate nella casa vecchia, mentre tua mamma era uscita un momento. 
JAKOV: Vicka ed io abbiamo parlato e scherzato. 
PADRE LIVIO: Che ore erano più o meno? 
JAKOV: Era pomeriggio. Ci giriamo e vediamo in mezzo alla casa la Madonna e subito ci inginocchiamo. Lei ci saluta come sempre e dice... 
PADRE LIVIO: Come saluta la Madonna? 
JAKOV: Saluta dicendo "Sia lodato Gesù Cristo Poi subito ci ha detto: “Adesso vi porto con me “. Ma immediatamente ho risposto di no. 
PADRE LIVIO: "Vi porto con me" ... Dove? 
JAKOV: A farci vedere il Paradiso, l'inferno e il Purgatorio. 
PADRE LIVIO: Vi ha detto: "Adesso vi porto con me a farvi vedere il Paradiso, l'inferno e il Purgatorio", e tu ti sei spaventato? 
JAKOV: Le ho detto: "No, io non vado". Ho pensato, infatti, che avevo già accettato la Madonna, le sue apparizioni e i suoi messaggi. Ma adesso che dice: "Ti porto a vedere il Paradiso, il Purgatorio e l'inferno", per me è già un'altra cosa... 
PADRE LIVIO: Un'esperienza troppo grande? 
JAKOV: Si e le ho detto: "No, Madonna, no. Tu portati Vicka. Loro sono otto, mentre io sono figlio unico. Anche se di loro ne rimane uno in meno ... 
PADRE LIVIO: Tu pensavi che... 
JAKOV: Che non sarei tornato più giù. Ma la Madonna ha detto: "Non dovete avere paura di niente. Io sono con voi" 
PADRE LIVIO: Certo che la presenza della Madonna dà grande sicurezza e serenità. 
“Ti porto a vedere il Paradiso…” 
JAKOV: Ci ha preso per mano.. è durato proprio... 
PADRE LIVIO: Senti Jakov; vorrei una precisazione. Ti ha preso per la mano destra o per quella sinistra? 
JAKOV: Non mi ricordo. 
PADRE LIVIO: Sai perché te lo chiedo? Vicka dice sempre che la Madonna ha preso lei per la mano destra. 
JAKOV: E allora ha preso me per la mano sinistra. 
PADRE LIVIO: E poi che cosa è successo? 
JAKOV: Dopo è proprio durato pochissimo... Abbiamo visto subito il cielo... 
PADRE LIVIO: Senti, ma come avete fatto ad uscire di casa? 
JAKOV: La Madonna ci ha preso e si è aperto tutto. 
PADRE LIVIO: Si è aperto il tetto? 
JAKOV: Sì, tutto. Poi siamo subito arrivati in Paradiso. 
PADRE LIVIO: In un istante? 
JAKOV: In un istante. 
PADRE LIVIO: Mentre andavate su in Paradiso, guardavate giù? 
JAKOV: No. 
PADRE LIVIO: Tu non hai guardato giù? 
JAKOV: No. 
PADRE LIVIO: Non hai visto niente mentre salivate in alto? 
JAKOV: No, no, no. Entriamo in questo spazio immenso... 
PADRE LIVIO: Un momento. Ho sentito dire che prima siete passati da una porta. C'era una porta o non c'era? 
JAKOV: Sì, c'era. Vicka dice che lei ha visto anche..., come si dice... 
PADRE LIVIO: San Pietro. 
JAKOV: Si, San Pietro. 
PADRE LIVIO: Tu, l'hai visto? 
JAKOV: No, non ho guardato. Ero così spaventato in quel momento che nella mia testa non so cosa... 
PADRE LIVIO: Vicka invece guardava tutto. Per la verità lei vede sempre tutto, anche su questa .terra.   
JAKOV: Lei era più coraggiosa. 
PADRE LIVIO: Lei dice di aver guardato giù e di aver visto la terra piccola, e dice anche che, prima di entrare in Paradiso, c'era una porta chiusa. Era chiusa?
JAKOV: Sì, e dopo man mano si è aperta e siamo entrati. 
PADRE LIVIO: Ma chi l'ha aperta? 
JAKOV: Non so. Da sola... 
PADRE LIVIO: Si è aperta da sola? 
JAKOV: Sì, sì. 
PADRE LIVIO: Sì è aperta davanti alla Madonna? 
JAKOV: Sì, si, proprio così. Entriamo in questo spazio... 
PADRE LIVIO: Senti, camminavate su qualcosa di solido? 
JAKOV: Cosa? No, non sentivo niente. 
PADRE LIVIO: Eri proprio preso da una grande paura. 
JAKOV: Eh, non sentivo proprio né i miei piedi, né le mie mani, niente in quel momento. 
PADRE LIVIO: Vi ha tenuto per mano la Madonna? 
JAKOV: No, dopo non mi ha più tenuto per mano.   
PADRE LIVIO: Lei vi precedeva e voi la seguivate. 
JAKOV: Sì. 
PADRE LIVIO: È ovvio che fosse lei a precedervi in quel regno misterioso. 
JAKOV: Entriamo in questo spazio... 
PADRE LIVIO: Anche se c'era la Madonna, avevi lo stesso paura? 
JAKOV: Oh! 
PADRE LIVIO: Incredibile, avevi paura! 
JAKOV: Perché, come ho detto prima, pensi... 
PADRE LIVIO: Si trattava di un'esperienza tutta nuova. 
JAKOV: Tutta nuova, perché non avevo mai pensato… Lo sapevo, perché ce lo hanno insegnato fin da bambini, che c'è il Paradiso, come pure l'inferno. Ma sai, quando a un bambino parlano di queste cose, ha una paura grandissima. 
PADRE LIVIO: Non dobbiamo dimenticarci che Vicka aveva sedici anni e Jakov soltanto undici. Una diversità di età importante. 
JAKOV: Eh, infatti. 
PADRE LIVIO: Certo, è perfettamente comprensibile. 
JAKOV: E quando dici a un bambino: "Adesso ti porto a vedere quelle cose là", penso si spaventi. 
PADRE LIVIO: (rivolto ai presenti): "C'è un bambino qui di dieci anni? Eccolo. Guardate com'è piccolo. Portatelo nell'aldilà e vedrete se non si spaventa". 
JAKOV: (rivolto al bambino): Non te lo auguro. 
PADRE LIVIO: Hai provato, dunque, un' emozione grandissima? 
JAKOV: Sicuramente. 
La gioia del Paradiso 
PADRE LIVIO: Che cosa hai visto in Paradiso? 
JAKOV: Entriamo in questo spazio immenso. 
PADRE LIVIO: Uno spazio immenso? 
JAKOV: Sì, una luce bellissima nella quale si può vedere dentro... Gente, tanta gente. 
PADRE LIVIO: È affollato il Paradiso? 
JAKOV: Si, c'è tanta gente. 
PADRE LIVIO: Per fortuna sì. 
JAKOV:   Gente che era vestita con vesti lunghe. 
PADRE LIVIO: Vesti, nel senso di tuniche lunghe? 
JAKOV: Si La gente cantava. 
PADRE LIVIO: Cosa cantava? 
JAKOV: Cantava delle canzoni, ma non abbiamo capito che cosa. 
PADRE LIVIO: Immagino che cantassero bene. 
JAKOV: Si, si. Le voci erano bellissime. 
PADRE LIVIO: Voci bellissime? 
JAKOV: Sì, voci bellissime. Però la cosa che più mi ha colpito è stata proprio quella gioia che vedevi sul viso di quella gente. 
PADRE LIVIO: Si vedeva la gioia sul volto delle persone? 
JAKOV: Si, sul viso della gente. Ed è quella gioia che senti dentro, perché finora abbiamo parlato della paura, ma quando siamo entrati in Paradiso, in quel momento si sentiva solo la gioia e la pace che si possono sentire nel Paradiso. 
PADRE LIVIO: Anche tu nel tuo cuore la sentivi? 
JAKOV: Anch'io nel mio cuore. 
PADRE LIVIO: E quindi hai in un certo senso gustato un po' di Paradiso. 
JAKOV: Ho gustato quella gioia e quella pace che si sentono in Paradiso. Per questo tutte le volte che mi chiedono com'è il Paradiso, non mi piace molto parlarne. 
PADRE LIVIO: Non è esprimibile. 
JAKOV: Perché ritengo che il Paradiso non è quello che noi vediamo veramente con i nostri occhi. 
PADRE LIVIO: Interessante quello che stai dicendo.. 
JAKOV: Il Paradiso è quello che vediamo e che sentiamo nel nostro cuore.   
PADRE LIVIO: Questa testimonianza mi pare eccezionale e molto profonda. Infatti Dio deve adattarsi alla debolezza dei nostri occhi di carne, mentre è nel cuore che può comunicarci le realtà più sublimi del mondo soprannaturale. 
JAKOV: È quello che si sente dentro la cosa più importante. Per questo, anche se volessi descrivere quello che ho sentito in Paradiso, non potrei mai, perché non è esprimibile ciò che ha sentito il mio cuore. 
PADRE LIVIO: Il Paradiso quindi non era tanto quello che hai visto quanto quello che per grazia hai sentito dentro dite. 
JAKOV: Quello che ho sentito, sicuramente. 
PADRE LIVIO: E che cosa hai sentito? 
JAKOV: Una gioia immensa, una pace, una voglia di rimanere, di stare sempre lì. E uno stato in cui non pensi a niente e a nessun altro. Ti senti rilassato in tutti i modi, una esperienza incredibile.   
PADRE LIVIO: Eppure eri un bambino. 
JAKOV: Ero un bambino, sì. 
PADRE LIVIO: Ma sentivi tutto questo? 
JAKOV: Sì, sì. 
PADRE LIVIO: E che cosa ha detto la Madonna? 
JAKOV: La Madonna ha detto che in Paradiso va la gente che è rimasta fedele a Dio. È per questo che, quando parliamo del Paradiso, ora possiamo richiamare questo messaggio della Madonna che dice: "Io sono venuta qui per salvarvi tutti e portarvi tutti un giorno da mio Figlio". Così tutti potremo conoscere quella gioia e quella pace che si sentono dentro. Quella pace e tutto ciò che Dio ci può dare si sperimentano in Paradiso. 
PADRE LIVIO: Senti
JAKOV: in Paradiso avete forse visto Dio? 
JAKOV: No, no, no. 
PADRE LIVIO: Avete solo gustato la sua gioia e la sua pace? 
JAKOV: Sicuramente. 
PADRE LIVIO: La gioia e la pace che Dio dà in Paradiso? 
JAKOV: Sicuramente. E dopo questo... 
PADRE LIVIO: C'erano anche gli angeli? 
JAKOV: Io non li ho visti. 
PADRE LIVIO: Tu non li hai visti, ma Vicka dice che in alto c'erano dei piccoli angeli che volavano. Osservazione assolutamente giusta, visto che in Paradiso ci sono anche gli angeli. Solo che tu non guardi troppo ai particolari e vai sempre all'essenziale. Sei più attento alle esperienze interiori che alle realtà esteriori. Quando hai descritto la Madonna, non hai fatto tanto riferimento ai tratti esterni, ma hai subito colto il suo atteggiamento di madre. Allo stesso modo per quanto riguarda il Paradiso, la tua testimonianza riguarda in primo luogo la grande pace, l'immensa gioia e il desiderio di restare li che si provano. 
JAKOV: Sicuramente. 
PADRE LIVIO: Ecco, che altro puoi dire del Paradiso, Jakov? 
JAKOV: Nient'altro del Paradiso. 
PADRE LIVIO: Senti, Jakov; quando tu vedi la Madonna non senti già un po' di Paradiso nel cuore? 
JAKOV: Sì, ma è diverso. 
PADRE LIVIO: Ah sì? E qual è la diversità? 
JAKOV: Come abbiamo detto prima, la Madonna è Madre. Nel Paradiso non senti quel tipo di gioia, ma un'altra. 
PADRE LIVIO: Vuoi dire una gioia diversa? 
JAKOV: Si sente un'altra gioia, diversa da quella che si prova quando si vede la Madonna. 
PADRE LIVIO: Quando si vede la Madonna che gioia si prova? 
JAKOV: Una gioia di madre. 
PADRE LIVIO: Invece in Paradiso com'è la gioia: e maggiore, minore o uguale? 
JAKOV: Per me è una gioia più grande. 
PADRE LIVIO: Quella del Paradiso è più grande? 
JAKOV: Più grande. Perché penso che il Paradiso è il massimo che si possa avere. Però anche la Madonna ti dà tantissima gioia. Sono due gioie diverse.
PADRE LIVIO: Si tratta di due gioie diverse, ma quella del Paradiso è proprio una gioia divina, che nasce dalla contemplazione di Dio faccia a faccia. A voi ne è stato dato un anticipo, nella misura in cui potevate sostenerlo. Personalmente posso dire che, nei molteplici testi mistici che ho letto durante la mia vita, non ho mai sentito descrivere il Paradiso in termini cosi sublimi e coinvolgenti, anche se improntati alla più grande semplicità e veramente comprensibili da tutti. 
PADRE LIVIO: Bravo, Jakov! Adesso andiamo a vedere il Purgatorio. Dunque siete usciti dal Paradiso... Come è avvenuto? La Madonna vi ha condotto fuori? 
JAKOV: Si, si. E ci siamo trovati... 
PADRE LIVIO: Scusami, ma ho ancora una domanda: il Paradiso secondo te è un luogo? 
JAKOV: Sì, è un luogo. 
PADRE LIVIO: Un luogo, ma non come ce ne sono sulla terra. 
JAKOV: No, no, un luogo senza fine, ma non è come un nostro luogo qui. È un'altra cosa. Tutta un'altra cosa.
Ma anche Mirjana ha avuto un’esperienza coll’aldilà Ecco le sue parole:
Mirjana Dragicevic: Sì, ho visto una volta il diavolo. Aspettavo la Madonna e proprio nel momento in cui avrei voluto fare il segno della croce, mi è apparso lui al suo posto. Allora mi sono spaventata. Lui mi ha promesso le cose più belle del mondo, ma io ho detto: No! Allora è scomparso d'un tratto ed è apparsa la Madonna. Mi ha detto che lui tenta sempre di distogliere il vero credente dalla giusta strada.”

 

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La Santa Pietra
La Santa Pietra

Tony aveva 17 anni quando per la prima volta cominciò a sentire un dolore alle mani e al costato. Oggi, 06 Aprile 2014, dopo 11 anni, durante l'apparizione, il Signore ha permesso a Tony di togliere le fasce alla presenza di tutti.

Sia lodato Gesù Cristo.

L'albero della Luce
L'albero della Luce